Ucraina: quali vie per fermare la guerra?

A una settimana dall’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, molte sono le cose da capire. Questo conflitto, sul confine da sempre poroso tra Europa e Asia, è tutt’altro che improvviso:  frutto di tensioni in corso da almeno otto anni, è parte di quella «guerra mondiale a pezzi» che rischia di consegnarci a un’escalation senza fine.

Che cosa non ha funzionato nei percorsi diplomatici? La pace, ha ammonito Papa Francesco nell’udienza generale del 23 febbraio, è sempre più «minacciata da interessi di parte»: per questo ha invitato tutti, «credenti e non credenti», a pregare e «intensificare» l’invocazione affinché «il mondo sia preservato dalla follia della guerra».

Pregare: i vespri

Il Papa ha chiesto alla Chiesa una giornata di digiuno e preghiera per chiedere la pace, non solo in Ucraina ma in tutto il mondo. Mercoledì sera – giorno di inizio della Quaresima per il Rito romano – il Pime risponde a questa richiesta con la recita dei vespri nella chiesa di San Francesco Saverio, in via Monte Rosa 81 a Milano.

Un incontro dedicato in particolare ai giovani, ma aperto a tutti, per mettere davanti al Signore i conflitti che ora feriscono il mondo e il cuore dell’uomo.

Mercoledì 2 marzo, ore 19.30
Chiesa di San Francesco Saverio, via Monte Rosa, 81 – Milano

Capire: il webinar

Per capire cosa sta accadendo e riflettere su quanto accaduto, guardando l’evolversi della situazione da una prospettiva di fraternità e dialogo interculturale e interreligioso, Emi e AsiaNews organizzano un incontro con don Stefano Caprio del Pontificio Istituto Orientale, a lungo impegnato nella sua attività a Mosca, il giornalista Leonardo Coen, già corrispondente da Mosca per il quotidiano La Repubblica, e Nino Sergi, esperto di cooperazione internazionale, presidente emerito di Intersos e policy advisor di LINK 2007.

Giovedì 3 marzo, ore 20.30
Evento online

Cambiare: lo spettacolo

Solo 30 anni fa un’altra guerra si scatenava alle porte dell’Europa: Sarajevo veniva assediata dalle forze serbo-bosniache. Un altro tempo, un altro massacro, sempre lo stesso male. E se la storia ha il dovere di ricordare, l’arte ha il dovere di raccontare e di ispirare un cambiamento, per far sì che la malattia della guerra non si diffonda più.

“Markale”, lo spettacolo di Antonio Roma che racconta l’assedio di Sarajevo era già, per una fortunata (fortunata?) coincidenza, nel cartellone della nostra Stagione teatrale. Un’occasione per fare memoria, riflettere e convincerci (se aveste ancora dei dubbi) che la guerra non è mai una soluzione.

Martedì 1 marzo, ore 21.00
Teatro Pime, via Mosè Bianchi, 94 – Milano