Speranza dopo il terremoto ad Haiti

La nuova scuola ad Haiti è quasi finita

Grazie a voi!

Terremoti, gruppi di banditi armati che pattugliano le strade, il Presidente assassinato, carenza di carburante, povertà dilagante… Sembra lo scenario di un film apocalittico, ma è la situazione che si vive ad Haiti da mesi. Eppure anche in questo piccolo inferno in terra sbocciano fiori di speranza.

Nonostante la scuola sia andata distrutta nel terremoto i bambini di L’Asile, un villaggio nel sud del Paese, non hanno smesso di andare a lezione. Le loro classi ora sono dei tendoni blu tesi su bassi muri di cemento. Presto questo cambierà, però. La loro nuova scuola è quasi pronta, grazie anche al contributo di tanti generosi che hanno sostenuto il nostro Fondo emergenza S112.

mille e una difficoltà

«Siamo gia abbastanza avanti con i lavori di costruzione malgrado le mille e una difficoltà che incontriamo a tutti i livelli» ci scrive Maurizio Barcaro, missionario laico sul posto. «A partire dai prezzi di diversi articoli che sono aumentati, fino alle peripezie che dobbiamo affrontare per inviare i materiali verso il sud». Sette “capi muratori” sono stati inviati a L’Asile e stanno coordinando decine di manovali per la ricostruzione. Ma tutti nel villaggio collaborano, dalle donne che cucinano per i lavoratori fino ai ragazzi che portano loro l’acqua necessaria.

«Se non fosse per tutti i problemi la scuola sarebbe già finita» continua nella sua lettera Maurizio Barcaro. «La situazione nella capitale è un po’ più tranquilla, ma si preannuncia nuovamente una crisi di carburanti: parlano di un aumento del 50% del prezzo e, se così fosse, avremo tempi difficili. Grazie a Dio però le scuole sono piene: i bambini vengono in massa e diamo loro un pasto ogni giorno».