Buon compleanno, Amartya Sen!

Oggi, 3 novembre è il compleanno di Amartya Sen, premio Nobel per l’Economia nel 1998.

Sarebbe però riduttivo definirlo solo un economista: per il Financial Times è un “intellettuale globale”.
Di Sen e del suo pensiero filosofico e accademico, oltre che economico, ci affascina il superamento di un’ottica utilitaristica e meramente quantitativa del benessere, a favore di una visione complessiva dell’individuo.

Il benessere, sostiene infatti Sen, non è legato soltanto al reddito individuale né si può misurare lo sviluppo esclusivamente in termini di PIL; gli stati e le istituzioni devono orientare le scelte legate allo sviluppo secondo criteri di giustizia, uguaglianza, libertà ed efficienza.

Sen ha cambiato le domande della scienza economica, inserendo, fra i temi di cui l’economia deve occuparsi, anche i diritti, la libertà e le capabilities (la reale capacità di fare ed essere).

L’attenzione, nel pensiero di Sen, va agli ultimi, ai poveri, agli emarginati e in generale al contrasto alle disuguaglianze: è convinto che per favorire lo sviluppo economico nulla sia più importante della cultura e della democrazia.

Spesso, ci dice Sen, anche in quei Paesi dove formalmente non viene impedito alle persone di esercitare i propri diritti, negli strati più fragili della popolazione, essi non vengono “garantiti” perchè non ci sono le reali condizioni per compiere delle scelte di promozione, benessere e sviluppo individuale, sociale e collettivo.

È fondamentale che gli Stati e le Istituzioni si impegnino per fornire a tutti i mezzi per poter attuare i proprio diritti, così come ogni singola persona si impegni per esserne custode.