Chi è malato, chi è sano? | Il tappeto volante

A Milano, una casa per le famiglie con bambini in cura; a Mumbai, una casa per lebbrosi e malati psicologici di ogni cultura e religione. Due luoghi lontani che hanno delle fondamenta in comune in un'etica della cura che supera l'assistenzialismo

Dal quartiere Ortica di Milano alla periferia di Mumbai, un fil rouge unisce due esperienze uniche e originali, accomunate da un tema urgente: quello della cura.

In questa puntata scopriremo due case speciali, due luoghi, lontani geograficamente, che condividono le stesse fondamenta. E lo faremo ascoltando la voce di testimoni diretti.

A Milano infatti, poche settimane fa, ha aperto una Casa Speciale intitolata a Fabrizio Frizzi, dove genitori e famiglie che hanno bambine o bambini che necessitano di cure di lungo periodo possono stare loro vicini nella quotidianità, già certamente molto difficile.

Allo stesso modo, in un contesto completamente diverso, padre Jovenes Galton porta avanti in India l’intuizione e il progetto di padre Carlo Torriani, missionario del Pime che vicino a Mumbai ha fondato negli anni ’80 un ashram, cioè un “luogo dello spirito”, dove accogliere persone malate di lebbra, con patologie fisiche e psicologiche, persone con disabilità o malati terminali. Un luogo dove vivere, lavorare e pregare insieme, anche se di culture e religioni diverse.

Due esperienze che, senza fare rumore, mostrano un’etica della cura capace di superare l’assistenzialismo, generare speranza, regalare un diverso sguardo sulla vita.

La porta del cielo

Fondato nel 1983, il Centro Swarga Duar (Porta del Cielo) è un centro di riabilitazione per persone guarite dalla lebbra, che ha l’obiettivo di riabilitarle al rientro in una società che le esclude. Ma offre anche un sostegno scolastico a 76 bambini, assistenza medica a persone con patologie fisiche e psicologiche, persone con disabilità, malati terminali e afflitti da lebbra.