Nutriamoci di storie

Anche attraverso la narrazione e le storie circolano spazi di speranza. In occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza celebriamo il diritto alla lettura

C’è un tempo trascurato in questa nostra epoca che è il tempo dello stare senza fare.

Se già per gli adulti l’essere costantemente dipendenti dai device digitali ha delle conseguenze dirette sulla capacità di attenzione e concentrazione, nonché sull’essere in grado di portare avanti un’attività senza distrazioni, gli effetti negativi di questa immersione sono particolarmente evidenti nei bambini.

Si annoiano facilmente, assuefatti e risucchiati dal mondo interattivo; sottoposti ad uno stato di incessante iperattenzione stanno perdendo la loro capacità di sostare sulle cose per un tempo prolungato, lasciarsi meravigliare e vivere il tempo dell’attesa come occasione.

Il libro torna oggi a proporsi come rifugio, come luogo della profondità e della meditazione. Il libro calma e ci ferma in uno spazio e in un tempo sospeso ma personale. Per i bambini, l’esperienza del leggere o dell’ascoltare una storia produce un benessere psicofisico immediato perché contribuisce alla costruzione dell’identità, della fantasia, della creatività.

Cristina Bartoli, scrittrice di letteratura per l’infanzia, pedagogista e autrice con UNICEF del progetto Leggere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso le parole osserva che «tutti i nostri processi di costruzione dell’identità personale, a livello affettivo, relazionale e cognitivo, in ogni fase della vita, sono influenzati dalla nostra capacità, acquisita in età evolutiva di narrarci». La lettura dà forma all’interiorità bambina, dilata lo spazio entro cui fare esperienza di situazioni e costruire emozioni: curiosità, gioia, noia, paura.

Risale al 1989 l’approvazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, un atto determinante per la diffusione del concetto di bambino come “titolare di diritti e non più unicamente oggetto di tutela e protezione”, tuttavia, quello alla lettura, alla narrazione, alle storie è un diritto ancora spesso taciuto.

 

Non tutti hanno facile accesso alla lettura: sono tante le realtà di povertà socioculturale ed educativa. L’Associazione italiana editori (AIE) ha osservato che il 48% di bambini e ragazzi (1,3 milioni di 6-14enni) che frequentano la Scuola primaria e Secondaria di primo grado non leggono alcun libro se non quello scolastico. I lettori abituali (un libro al mese) non superano il 14%-15%; la percentuale di coloro che dedicano un’ora continuativa alla lettura è calata dal 9% al 5% tra il 2017 e il 2021.

In Italia, sono diverse le realtà che si impegnano a tutelare il diritto alla lettura. Tra queste, l’Associazione Nati per leggere da anni si impegna a diffondere il messaggio secondo cui le storie, con le loro parole e loro immagini, sono una fonte inesauribile di stimoli che, se offerti precocemente e con continuità, incidono profondamente sull’itinerario di vita di un bambino.

Anche il Pime si impegna nella tutela dei diritti. In occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il 19 novembre presso la nostra Biblioteca si terrà la lettura animata dell’albo illustrato Amali e l’Albero, un racconto che con gentilezza parla di migrazione e memoria.

Un nuovo sguardo per la nostra Biblioteca missionaria: ogni incontro un viaggio in un Paese diverso, per imparare a mettere in valigia le meraviglie di ogni cultura.

Crediamo nell’importanza della lettura condivisa tra adulti e bambini, perché nella condivisione si costruisce la relazione e l’inclusione. Crediamo nella lettura come atto di libertà, perché ogni bambino ha il diritto di lasciare il proprio segno nel mondo.

 

“Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.” (Gianni Rodari)

 

di Sofia Sangalli

La prossima lettura animata